Dal rifugio Badener Hütte (2.608 metri) si cammina sull'alta via Venediger Höhenweg o sul Sentiero dell'aquila (qui anche "Badener Weg") verso nord per circa un'ora fino a raggiungere in salita il Löbbentörl (2.770 metri). Lungo il percorso si incontrano canaloni assicurati attraversati da rocce e piccole gole. Lungo un breve declivio si continua la salita sul Löbbentörl, dove, protette da una roccia, si trovano una croce e una lastra commemorativa. Da qui in poi si continua in ripida discesa. La discesa a nord, con brevi tratti attrezzati con funi, riporta alla morena laterale del ghiacciaio Schlatenkees attraverso un pendio che alterna roccia, manto erboso e cumuli di neve. La discesa prosegue lungo questa morena. Arrivati all'Unteren Keesboden c'è un valico per il rifugio Alte Prager Hütte (non gestito), e da qui è possibile anche deviare verso l'affascinante sentiero didattico del ghiacciaio "Innergschlöss". La Venediger Höhenweg passa per il laghetto Salzbodensee (2.731 metri), dove si rispecchiano la cima dell'Hoher Zaun e la parete Schwarze Wand. A nord del bianco torrente glaciale Gschlössbach il sentiero svolta bruscamente verso est. Al rifugio Venedigerhaus (1.689 metri), ben gestito e nelle vicinanze del ghiacciaio, è possibile fare una sosta di ristoro. Lungo il torrente Gschlössbach si prosegue verso valle, e, tra le malghe di Innerschlöss e Außergschlöss, si incontra un'antica cappella tra le rocce che è degna di una visita. Per soddisfare anche le esigenze più mondane, consigliamo una visita al rifugio Berghaus Außergschlöss (1.700 metri). Qui la valle inizia ad allargarsi. Da Gschlöss si procede dolcemente per un'ora in discesa superando neanche 200 metri di dislivello fino al rifugio Matreier Tauernhaus (1.512 metri), dove, al termine delle discese lunghe e impegnative di questa tappa, è probabile che si arrivi con le gambe stanche. In questo rifugio è possibile riposarsi, assaporare prelibatezze regionali e pernottare confortevolmente.
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